IL SENTIERO DELLE SAGNERE

LA VIÒ D'LÂ SANHÈRA - La Strada delle Sagnere.


Questo suggestivo sentiero (facilmente raggiungibile anche da Fenestrelle) si imbocca facilmente a Chambons-Depot dal ponte sul Chisone, costeggiando per un breve tratto la sinistra orografica del torrente e attraversando la Strada Regionale (SR23 del Sestriere) in prossimità di una rampa sterrata. L’imbocco del sentiero è segnalato da un pannello esplicativo che ne racconta in breve la storia:

Il nome di questa strada deriva dalla presenza di acquitrini (Sagnere) in prossimità del suo tracciato.  Nel "Livre en Mappe de la communauté de Mentoulles"del 1778 era indicata come "l'Ancien Chemin Royale" oppure, nel tratto tra Depot e Ville Cloze, "le Chemin de Ville Cloze". Per tutto il medioevo era l'arteria principale che percorreva la valle,  fino alla realizzazione della Rue Royal (via Umberto I) che, giungendo da Villaretto, attraversava l'abitato di Mentoulles e proseguiva per Granges, Chambons e Fenestrelle.

Lungo la strada delle Sagnere, passavano i carri con il fieno che gli abitanti di Ville Cloze raccoglievano nei prati di Mentoulles e di Granges. Si viaggiava in bicicletta o in moto o più spesso a piedi per andare verso Depot, Chambons e Fenestrelle. Partendo da Ville Cloze si incontra una delle poche scale di pietra rimaste, che permetteva di superare il muro di sostegno dei campi sovrastanti la strada.

Il toponimo di questo luogo è "Ël Clapié dâ prinsë" dal quale sono visibili altri clapiés con muri di sostegno simili a quelli di una casa. Intorno alla metà del 1700 i terreni su cui sorgono questi clapiés erano di proprietà dell'avvocato Bermond e poi della famiglia Ponsat. Dopo 300 anni questi muri sono ancora ben diritti, mostrandone tutta la maestria nella realizzazione. Andando oltre si giunge alle Sagnere dove, proprio per la grande disponibilità di acqua, intorno agli anni '30 del secolo scorso Francesco Martin ha costruito una casa costituita da due corpi uniti tra loro. La casa è conosciuta come casa delle Sagnere ma anche come la casa del maestro perché un figlio di Francesco era maestro ed era solito passare qui le vacanze estive. Poco sopra la casa c'era una fossa con le pareti rivestite di pietra detta "gourg" in cui si metteva a macerare la canapa. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri